FRANCESCO SANTO SUBITO????

BESTIARIO CLERICALE. FRANCESCO SANTO SUBITO? PER SPADARO LO È GIÀ. ALFIE.

Marco Tosatti
In quel di Villanova University, dall’altra parte dell’oceano si è svolta una conferenza su papa Francesco. C’erano il cardinale Tobin, il cardinale Maradiaga, padre Antonio Spadaro. Insomma, una crema dell’opposizione all’attuale pontificato. Stilum Curiae ne ha seguito qualche cosa grazie a twitter. E così, grazie a un cinguettio da lui subito elegantemente ritwittato, abbiamo saputo che: “Antonio Spadaro dice che le scuse storiche del Papa ai vescovi cileni hanno dato un nuovo significato al titolo tradizionale di ‘Sua Santità’, è santo, ma attraverso le sue mancanze e i suoi errori”.

Ma non si è fermato lì, il Direttore della Civiltà Cattolica, che non ce ne vorrà – sorridere fa bene, ogni tanto – ma quando lo pensiamo ci fa venire in mente il film Robin Hood della Disney, e il buon Hiss, il consigliere di Giovanni Senza Terra.

Ha anche detto che “Questo papa è elettrico. Attorno al papa ci sono campi di attrazione e repulsione. Fa uscire fuori gli spiriti cattivi, dentro e fuori della Chiesa, come succede negli Esercizi Spirituali”, “vediamo intorno a Francesco così tanta opposizione e odio perché obbliga e spinge gli spiriti cattivi a rivelarsi”. Un vero esorcismo; e scommettiamo che gli spiriti cattivi – maligni, maligni! – sono quelli che lo criticano. Fra l’altro notiamo che da quale giorno i corifanti cominciano a parlare di “odio” verso il Pontefice. Vorremmo sbagliarci, ma ci ricorda la strategia con cui i gruppi LGBT portano avanti le loro campagne: se li critichi, in toto o in parte, tac! Sei un odiatore; quindi zitto e vergognati.
E infine, un’altra citazione fra le tante: “prende le sue decisioni nella cappella, non in ufficio, perché non ha un ufficio”. Il che gli è subito valso un post fotografico, in cui si vede il Pontefice seduto alla sua scrivania, e anche altro: il cartello che esorta a non lamentarsi.

Il Pontefice, Alfie Evans e Paglia.
Il Papa ha parlato, oltre che della Siria, di Alfie Evans. Ha detto, dopo la preghiera del Regina Coeli:
“Affido alla vostra preghiera le persone, come Vincent Lambert, in Francia, il piccolo Alfie Evans, in Inghilterra, e altre in diversi Paesi, che vivono, a volte da lungo tempo, in stato di grave infermità, assistite medicalmente per i bisogni primari. Sono situazioni delicate, molto dolorose e complesse. Preghiamo perché ogni malato sia sempre rispettato nella sua dignità e curato in modo adatto alla sua condizione, con l’apporto concorde dei familiari, dei medici e degli altri operatori sanitari, con grande rispetto per la vita”.
Ecco il video, e il post della Steadfast Onlus.
Alle sue parole ha fatto seguito un comunicato:
COMUNICATO
DI S.ECC. MONS VINCENZO PAGLIA
PRESIDENTE DELLA PONTIFICIA ACCADEMIA PER LA VITA
La vicenda del piccolo Alfie Evans di Liverpool, dei suoi giovani genitori Tom e Kate e di tutte le persone che in questi lunghi e dolorosi mesi di malattia si sono adoperate a diverso titolo per il bene di questo bambino, in questi giorni si mostra in tutta la sua terribile tragicità.
Prego per lui e per le persone coinvolte, e invito tutti a unirsi con questa intenzione davanti al Signore della vita.
Auspico fortemente che possa riaprirsi un dialogo e una collaborazione tra i genitori, comprensibilmente sconvolti dal dolore, e le autorità dell’ospedale presso cui Alfie è stato fino a oggi curato, perché insieme cerchino il bene integrale di Alfie e la cura della sua vita non sia ridotta a una controversia legale.
Alfie non può essere abbandonato, Alfie deve essere amato e così i suoi genitori, fino in fondo.
Città del Vaticano, 15 aprile 2018
È sicuramente positivo che sia il Pontefice che l’Accademia per la Vita parlino di questo drammatico problema. Dopo la richiesta di aiuto di Toma Evans, diretta al Pontefice, il silenzio sarebbe stata una risposta pessima. Stilum Curiae ne è molto contento. E allo stesso tempo è contento con un lieve sottofondo di disagio. Capiamo che è prudente non eccitare tutti coloro che si oppongono a lasciar partire Alfie, e che la Gran Bretagna è sufficientemente antipapista per farsi rizzare i peli sul collo di fronte a un intervento vaticano più duro. Ma che cosa vuol dire “dialogo e collaborazione”, quando i genitori chiedono semplicemente di esercitare il loro diritto primordiale, cioè quello di portare, sotto la loro responsabilità, il loro figlio a cercare nuove cure? E perché sottolineare “comprensibilmente sconvolti”? Saranno anche sconvolti, ma sono molto lucidi nel voler lottare fino in fondo per salvare la loro creatura. Non lo fanno perché il dolore li ha mandati fuori di testa. È – lo ripetiamo – il loro diritto. In questo non c’entra la religione, o la difesa dei principi non negoziabili, o chissà che altro: è un diritto primordiale, in ogni società. Ecco, forse una parolina per ricordarlo da parte di chi sopra non ci sarebbe stata male. Non si tratta di mediare fra parenti resi folli dal dolore e saggi medici; ma rimediare – forse a errori – ed evitare che si compia un sopruso capitale.


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